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Il giudizio oggetto della pronuncia allegata si conclude con la dichiarazione di responsabilità dell’imputato per il reato di maltrattamenti,  disciplinato all’articolo 572 del codice penale, per avere sottoposto la moglie e i  figli a percosse e violenze, ingiurie quotidiane.

Dall’istruttoria, sufficiente a considerare come integrato il reato di maltrattamenti, è risultato inequivocabilmente che l’uomo commetteva delle prevaricazioni in modo costante nei confronti della moglie ponendo in essere tutta una serie di comportamenti vessatori.

Gli stessi consistevano in continui insulti, epiteti sprezzanti, obbligava la moglie a dormire in condizioni precarie, togliendole il piatto dal tavolo, altre volte sputando all’interno delle pietanze, il tutto per impedirsi di nutrirsi.

Numerosi gli episodi di violenza, di aggressioni che hanno costretto la donna a rivolgersi alle cure del Pronto Soccorso, con prognosi e cure.

Il delitto de quo, ritiene il Tribunale, consiste in una serie di atti lesivi dell’integrità fisica, della libertà e del decoro del soggetto passivo, nei confronti del quale viene posta in essere una condotta di sopraffazione sistematica e programmata. Le aggressioni, fisiche e verbali, le ingiurie, le angherie poste in essere dal prevenuto nei confronti della moglie hanno dato vita ad un vero e proprio “sistema di vita doloroso e avvilente”, che ha determinato un vero e proprio attentato alla dignità e decoro della vittima e che, in epoca antecedente, aveva visto già un allontanamento forzato dalla casa familiare con un provvedimento del Gip.

Pertanto è stata affermata la penale responsabilità dell’imputato per il reato contestato.

La Suprema Corte di Cassazione con una recente sentenza n. 34351/2020 ha individuato le misure da adottare in un giudizio non molto piacevole, relativo al reato di maltrattamenti, confermando che a integrare il reato possano essere sufficienti gli insulti e le offese quotidiane rivolte alla moglie, per il fatto che dimostrano dei comportamenti ripetuti e ossessivi.

                                                                         

Sentenza nr. 151/2019 - Tribunale di Castrovillari

Sentenza nr. 34351/2020 - Corte di Cassazione

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